Cybersecurity, 10 regole per la tua sicurezza online

Cybersecurity: buona prassi e consigli utili per navigare online e usare i social media nel modo corretto, evitando truffe, insidie e gravi errori.

Viviamo immersi nell’era del digitale che diamo troppo per scontato e che affrontiamo in modo superficiale e, molto spesso, pericoloso.

Ci basta accendere un computer, un tablet o smanettare con il nostro smartphone e, in pochi attimi, siamo online davanti a miliardi di nostri simili che, con gli stessi gesti, affrontano gli stessi pericoli di una rete globale affascinante, ricchissima di opportunità e di insidie di ogni genere.

Siamo tutti esposti agli stessi pericoli, ogni istante connesso della nostra quotidianità. Eppure, ogni giorno, i numeri ed i fatti smentiscono quella nostra “sicurezza” esponendo sia noi, sia i nostri figli (troppo spesso lasciati liberi di scorrazzare online, in pasto a trappole che vanno oltre ciò che immaginiamo), a rischi immensi.

Per questo, oggi, pubblichiamo un rapido “decalogo doppio” (uno per adulti, uno per la sicurezza dei minori) destinato a tutti noi che affrontiamo un’era affascinante che combacia, ahinoi, con quella del cybercrimine e della scarsità di Cultura all’uso del digitale.

A fine articolo, inoltre, abbiamo raccolto una serie di approfondimenti importanti, necessari a migliorare la nostra percezione dei rischi online.

Qualche spunto, prima del nostro decalogo (che trovi qui di seguito); il primo ci arriva da questa notizia: Cybersecurity: l’Italia è il secondo Paese più attaccato d’Europa.

Un altro esempio di errori dalle gravi conseguenze è il recente episodio legato alla trasmissione di un video porno durante una diretta al Senato di cui si è parlato a lungo. In questo caso non si trattava di un hacker, bensì dell’avvenuta pubblicazione dei dati di accesso della sessione Zoom (vedi immagine) che permettevano a chiunque di inserirsi e fare i propri comodi, senza filtro.


IL DECALOGO DELLA SICUREZZA ONLINE.
Buona prassi e consigli utili per tutti.

  1. Sul web e sui social media nulla è mai ciò che sembra. Fingere è facile. Credere a ciò che vorremmo fosse reale lo è ancora di più. La regola principale è ricordare che tutti noi crediamo più facilmente (e siamo portati) a dare ragione a chi ci piace.
  2. Le trappole peggiori hanno la forma delle proposte più seducenti: una promozione a prezzi scontatissimi, un prodotto esclusivo e di marca, un contratto di servizio dalle condizioni eccezionali. Tra disattenzione e vero e proprio Phishing, rischiamo grosso.
  3. Controlla sempre il mittente di un messaggio ricevuto (tramite SMS, Social, Messenger, Whatsapp), l’indirizzo di posta elettronica o quello del sito web nel quale ti trovi. Cliccare di fretta, senza fare attenzione o senza verificare queste informazioni ci può costare molto caro.
  4. Proteggi la tua identità, ogni tuo account, con una password complessa fatta di lettere, numeri, simboli, maiuscole. Fa che non sia una password facile da ricordare. Più è facile per te ricordarla, più è facile rubarti quella password. Ricorda inoltre di non usare la stessa password su più account. Ove possibile, attiva anche l’autenticazione a 2 fattori.
  5. Se acquisti online usa sempre metodi sicuri, come un account PayPal oppure una carta prepagata come le note Postapay (o similari) disponibili presso la maggior parte degli Istituti di credito e Banche. E’ buona norma, inoltre, accertarsi che il sito in questione sia sicuro (nota se esiste o meno il simbolo del “lucchetto” alla sinistra dell’indirizzo della pagina) e la “reputazione” di quel sito ottenibile dall recensioni degli utenti.
  6. Il web ed i social pullulano di “esperti”, di “notizie certe”, di “informazioni sicure” dalle “fonti accreditate”. Ricorda sempre: chi pubblica un articolo “eclatante”, ambiguo o dalle “clamorose rivelazioni” (esattamente come chi pubblica false informazioni) lo fa per interesse personale; lo fa, ad esempio, per ottenere visibilità, per guadagnare soldi per ogni click su un articolo o per farti credere in qualcosa o qualcuno per accrescere la sua “attendibilità” e monetizzare il pubblico ottenuto, in seguito, in tantissimi modi diversi. La “regola universale” in questi casi è prima ottenere la fiducia del pubblico e poi sfruttare quella fiducia secondo i propri fini.
  7. Gli utenti online con i quali interagiamo (o di cui apprezziamo i contenuti) potrebbero non essere persone reali. E’ facile creare identità multiple fittizie, per quanto verosimili e fingere che centinaia o migliaia di utenti gradiscano un contenuto oppure un personaggio. E’ così che siamo portati a cliccare a nostra volta, credendo che un alto numero di click, like e commenti, corrispondano alla attendibilità del contenuto stesso.
  8. Il web ed i social sono come una piazza pubblica. L’anonimato in rete non esiste e ciascuno di noi è sempre responsabile di ciò che scrive o pubblica, anche in un commento: diffamazione, minacce, dati sensibili rilevati o peggio.
    Rifletti sempre prima di scrivere qualcosa. Rifletti sempre sulle conseguenze del pubblicare o condividere informazioni false, dati personali o contenuti privati (che, come nel caso del gravissimo fenomeno del Revenge Porn) hanno conseguenze terribili.
    Il web non “dimentica”, quindi ciò che scrivi resta lì e continuare a far danni.
  9. Recensioni positive (o negative), like, fan, commenti, apprezzamenti e messaggi “pro” o “contro” qualcosa o qualcuno possono essere acquistate in massa per favorire o danneggiare un contenuto, una persona, un’idea o un messaggio. Tienilo sempre a mente, memorizzando anche il punto 7 di questa lista.
  10. Il web, i social ed il mondo reale sono collegati. Il “digitale” ha ripercussioni reali e può costare caro sia a te, sia alle persone coinvolte, fino alle estreme conseguenze. Pubblicare un messaggio d’odio e rabbia, denso di rancore o frustrazione può diventare un’onda che si propaga velocemente e sfugge al controllo (e/o alle intenzioni) di chi scrive. E travolge tutto e tutti, dentro e fuori la rete.
    Occorre moderazione, la stessa che ci si aspetterebbe nella vita reale.


Per la seconda parte del decalogo, tutto dedicato alla sicurezza dei minori online, clicca qui (oppure clicca sull’immagine)


Come si informano gli italiani? Clicca e scoprilo nell’articolo sul nostro sito.


In questo spazio è presente un video.
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